Il tema, assai controverso, dell' "agente provocatore", cioè il problema di dare sistemazione giuridica ad una delle modalità investigative e informative più incisive ma anche più delicate e sensibili, apre questo numero, con le riflessioni attente ed approfondite di
Marcello MADDALENA, Magistrato di grande esperienza. Nell'intervista, che costituisce il prologo del numero 14 della nostra Rivista, il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Torino compie un excursus ampio e convincente non solo sulle posizioni che nel tempo la cultura giuridica è venuta maturando sull'argomento, ma anche sul ruolo dell'intelligence, sui suoi strumenti, sulle sue modalità operative. La questione, di cui è quasi superfluo sottolineare l'estremo rilievo, è una delle tracce che segnano il progetto di questo numero. Essa è infatti anche richiamata nella parte terza, mediante la pubblicazione di un'interessante
sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, e nella parte quinta. Qui segnaliamo una breve intervista a
Cristina de MAGLIE, autrice di un'opera ("L'agente provocatore" - Giuffrè 1991) tra le più complete sul tema che ci interessa, ancorché trattato in un'ottica particolarmente rigorosa, nonché la recensione dell'interessante volume
Fifty Dead Men Walking, nel quale l'Autore ci racconta delle sue esperienze di "infiltrato" nell'Ira.
È noto come l'intelligence veda convivere, tra gli altri, due momenti fondamentali. L'uno più direttamente operativo, di cui ad esempio è parte la discussione sull'agente provocatore; l'altro, quello dell'analisi. Proprio a quest'ultimo profilo, nella sua proiezione di medio-lungo periodo, è dedicato il
Forum, con interventi di DIAMANTI, ESPA e ROMA che rappresentano i passaggi fondamentali di un importante approfondimento che la Scuola di Addestramento del SISDe ha dedicato al tema dell'analisi strategica, nell'ambito di un corso di specializzazione per analisti. L'argomento ritorna nella raccolta di saggi
Intelligence analysis and assessment, non ancora edita nel nostro Paese, di cui è stata curata la recensione pubblicata nell'ultima sezione.
Due altre linee fondamentali seguono lo sviluppo di questo numero: uno sguardo non convenzionale sulla Cina e una "finestra" sulla tutela dei diritti umani nell'ordinamento internazionale. Quanto alla Cina, si tratta di una realtà ovviamente importantissima analizzata in modo acuto e forse sorprendente da
MINI, anche alla luce delle conseguenze interne e internazionali del bombardamento dell'ambasciata cinese a Belgrado, nonché nel volume di EFTIMIADES,
Chinese intelligence operations, anch'esso recensito, che fornisce una chiave di lettura di aspetti sicuramente più nascosti della realtà del grande Paese asiatico. La tutela dei diritti umani, d'altro canto, è un tema di crescente attualità. Non sono mancati negli scorsi mesi rilevanti elementi di novità, ove solo si pensi alla formalizzazione delle accuse nei confronti di Slobodan Milosevic da parte del
Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanità nella ex Jugoslavia, nonché al tanto atteso evento dell'istituzione di una
Corte Penale Internazionale, nell'ambito delle Nazioni Unite. Un'occasione, pertanto, per rivisitarne i documenti istitutivi, in un momento in cui la stessa Corte Europea per i diritti dell'uomo, dopo le novità del 1998, va assumendo una funzione permanente e totalmente giurisdizionalizzata e, di conseguenza, un'incisività senza precedenti.
Temi di stretta attualità vengono inoltre trattati nell'articolo di
RAPETTO che, in materia di intelligence economica, affronta il tema "nuovissimo" del cyberlaundering e nel contributo di TREMONTI che delinea, muovendo da un interessante excursus storico, i cambiamenti politici ed economici in grado di creare un sempre crescente livello di competizione quale contrapposizione, in un'epoca di globalizzazione, alla guerra.
Nello scorso mese di luglio è stato presentato al Senato il disegno di legge predisposto dal Governo recante "
Disciplina del sistema informativo per la sicurezza". Com'è noto, la proposta governativa era molto attesa e, d'altro canto, altre iniziative sono pendenti in Parlamento per la discussione. Si tratta di un argomento molto importante di cui la Rivista si è già occupata in passato e sicuramente i vari temi affrontati in questo progetto di riforma troveranno spazi di approfondimento nei prossimi numeri.
Per quanto riguarda la parte quarta, questo numero dedica uno sguardo d'insieme al
sistema d'intelligence in Ungheria, a dieci anni dal crollo del muro di Berlino, mentre ancora appassiona lo spionaggio dell'epoca della guerra fredda (tra le recensioni, le opere di
ANDREW - GORDIEVSKIJ e
BUKOVSKIJ rispettivamente sulla storia del KGB e gli archivi segreti di Mosca).
Infine, la Rivista ritorna sul mondo classico, dedicando la sezione sulle
curiosità storiche allo spionaggio nell'antica Grecia, attraverso una lettura gradevole ed insolita di avvenimenti noti, tra storia e mitologia.